E’ la missione degli operatori del Centro calabrese di
Solidarietà che da mercoledì 16 e giovedì 17 settembre – e ogni settimana fino
a metà dicembre - hanno ripreso il cammino del progetto finanziato dai
fondi CEI 8x1000 di Caritas Italiana, voluto dalla Diocesi di
Catanzaro-Squillace, e gestito dal CCS, nato per affiancare le famiglie.
“Tessere di Comunità” è nato promuovere l’arricchimento e il potenziamento
della comunità, generando reciprocità, incoraggiando corresponsabilità e
nuove forme di mutualismo.
Le famiglie hanno ritrovato la professionalità e il sorriso
accogliente di Vittoria Scarpino, Cristina Marino, Claudio Falbo,
Andrea Barbuto, Rosa Fiore, Annarita Simone, Francesco Passafaro, Fabio
Pirrotta, Angela Arone, Kenia Maria Iglesia Vaillant, Imma Mazzitelli, Vittorio
Marino, Serena Corrone, e Consuelo Corabi, pedagogisti, psicologi,
sociologi, operatori del CCS guidato dalla presidente Isolina Mantelli.
Nell’apparente leggerezza di chiacchierate, giochi, colorati
intermezzi, insieme si scrivono pagine importanti e costruttive del recupero di
un produttivo dialogo tra genitori e figli, che sembrava impossibile. Ma cos’è
“Tessere di Comunità” per gli operatori che ci mettono, in ogni occasione,
anima e cuore oltre alla riconosciuta competenza?
“Tessere di Comunità è la concreta possibilità di osservare
quanto la cura e la gentilezza rendono feconde e generative le relazioni umane
– afferma Cristina Marino, la coordinatrice del progetto -. Siamo arrivati al 5
appuntamento settimanale, e stiamo incontrando ormai da un mese adolescenti,
bambini, coppie che non smettono di manifestare la Gioia dell'incontro.
Arrivano le ore 17.00 di tutti i mercoledì e tutti i giovedì ed il Centro
Sociale di Aranceto diventa un atelier in cui tra risate, chiacchiere e
discorsi seri si tesse con garbo un vestito che sta diventando sempre più
bello”.
“Per me ‘Tessere’ è sempre un momento bello, per entrare in relazione
con i ragazzi, con i genitori – aggiunge il pedagogista Claudio Falbo -.
Quest’anno, in particolare, il lavoro con i genitori degli adolescenti è molto
interessante: è un po’ come fare da interprete tra due mondi, tra due lingue
che non si parlano, tra gli adolescenti di oggi, e quelli di un tempo che non
ricordano di esserlo stati. Ed è bello vedere che come distanze che sembrano
incolmabili anche con poco si riescono a riavvicinare. Il lavoro che stiamo
facendo con gli adolescenti è molto gratificante: li tiriamo fuori dai margini
dove stanno, per essere considerati quando diventano un problema. Nelle
occasioni che riusciamo a creare invece si sentono, ed effettivamente sono, dei
protagonisti, trattati come persone. Questa cosa gli piace e li fa star bene”.
“Ogni volta che incontro gli adolescenti – aggiunte la
psicologa Rosa Fiore – provo sorpresa e gratitudine per la generosità e voglia
di conoscersi, di farsi conoscere, di creare relazioni e di migliorarsi. Sono
ragazze e ragazzi che oltre al normale turbinio di emozioni e fragilità tipiche
della loro età, portano anche qualche fardello di troppo tipico del nostro
mondo adulto, non sempre sano e umano. A volte mi sembrano troppo caricati di
aspettative, di pretese, di competizioni. Pagano il prezzo di un mondo
orientato all'individualismo e alla prestazione”.
“Tessere mi ricorda il libretto di istruzioni di un puzzle
che non si riesce a risolvere perché si pensa che siano i pezzi di questo
puzzle ad essere sbagliati e non la mano che li posiziona in un posto inesatto
– osserva Imma Mazzitelli, che al CCS svolge il servizio civile -.
‘Tessere’ dà la possibilità di spostare lo sguardo e rivolgerlo sulla persona,
in modo da incontrare l’altro in un modo diverso, con un approccio volto a
valorizzare l aspetto positivo delle situazioni”.
Appuntamento, quindi, mercoledì 21 e giovedì 22 ottobre dalle 17 alle 20 al Centro sociale del quartiere Aranceto, nel rigido rispetto delle misure anti-covid prescritte nei DPCM per il contenimento dell’emergenza sanitaria.