Il Comune di Marcellinara era stato, nel 2019, tra i primi Comuni calabresi a sollevare la questione, proponendo il ricorso straordinario al Capo dello Stato contro il riparto del Fondo di solidarietà comunale (FSC) che penalizzava i Comuni del Sud
"L'adeguamento dei fabbisogni standard, con l'allineamento della spesa pro capite per gli asili e le finzioni sociali degli enti meridionali a quelli del centro-nord, così come definito dal Ministero dell'Economia e delle Finanze per i comuni delle regioni a statuto ordinario, finalmente ristabilisce equità nelle risorse, evitando così disparità e differenze tra le diverse aree del nostro Paese": è questo il commento del Sindaco del Comune di Marcellinara, Vittorio Scerbo, che nel 2019 era stato tra i primi Comuni calabresi a sollevare il problema delle risorse, proponendo, insieme ad altri enti del Sud, ricorso straordinario al Presidente della Repubblica contro il provvedimento di riparto del Fondo di Solidarietà Comunale relativo all'anno 2019, che penalizzava fortemente i Comuni meridionali.
"Grazie a questo adeguamento – ha evidenziato il Sindaco Vittorio Scerbo – si potrà così favorire il potenziamento dei servizi sociali nei nostri Comuni, nell'ottica di determinare, nel breve periodo, quei livelli essenziali delle prestazioni che devono garantire il mantenimento degli stessi servizi per i cittadini del Nord, come quelli del Centro e del Sud, senza intaccare i diritti garantiti dalla nostra Costituzione".
"ANCI Calabria – ha concluso il Sindaco Vittorio Scerbo, componente del Comitato Direttivo e candidato alla Presidenza dell'Associazione regionale dei Comuni che vedrà il prossimo 14 luglio la propria Assemblea congressuale – ad aprile 2019, sulla scorta di quanto fatto anche da ANCI nazionale, si era fatta promotrice, tra i Comuni calabresi, del ricorso straordinario al Capo della Stato, accendendo i riflettori sull'illegittimità di quei provvedimenti di riparto che aumentavano la sperequazione a danno dei cittadini del Sud. Ed, infatti, veniva violato proprio il principio di perequazione sancito dalla Costituzione, che dovrebbe imporre allo Stato il contrasto delle diseguaglianze, garantendo le risorse necessarie per l'erogazione a tutti i cittadini dei servizi essenziali".
Insieme al Comune di Marcellinara, avevano proposto ricorso anche i Comuni di Acquaviva delle Fonti, Acri, Altamura, Amaroni, Bitonto, Campo Calabro, Castrolibero, Cicala, Cinquefrondi, Giovinazzo, Lizzanello, Melicuccà, Monte di Procida, Mormanno, Petilia Policastro, Quarto, San Bartolomeo in Galdo, San Demetrio Corona, San Giorgio Albanese, San Mango D'Aquino, San Marco Argentano, San Pietro Apostolo, Succivo, Villapiana.