Sulle problematiche relative alle varie scuole lametine è intervenuto l'avvocato Fernando Nucifero, e referente istruzione del movimento civico lametino 'Patto Sociale', che ha diffuso la seguente nota:
"Il 13 settembre nella maggior parte delle regioni italiane, in alcune qualche giorno prima, e in altre dopo, è cominciato in presenza per tutti gli alunni di ogni ordine e grado il nuovo anno. Niente didattica a distanza per il momento per i nostri studenti ma ripartenza tra i banchi per come richiesto a gran voce dal mondo scuola. Presupposto cardine per la ripresa in sicurezza e per controllare l'andamento dei contagi è il green pass obbligatorio, per insegnanti, personale Ata e studenti universitari nonché l'adozione di alcune misure minime di sicurezza come l'obbligo per alunni e insegnanti di indossare sempre la mascherina, a eccezione dei bambini di età inferiore ai sei anni, degli studenti con patologie o disabilità incompatibili con l'uso della mascherina, e di chi è impegnato in attività sportive, la raccomandazione di mantenere un distanziamento fisico di almeno 1 metro e il divieto di accesso in classe di studenti e docenti con sintomatologie respiratorie o con temperatura corporea superiore ai 37,5°C".
Scongiurata, dunque, la didattica a distanza rimane in sospeso la questione sperimentale dei doppi turni di entrata e uscita scaglionata prevista per gli allievi delle superiori. Rotazione che è stata applicata nel territorio nazionale dai Dirigenti degli istituti scolastici interessati in ottemperanza ad un piano operativo messo in atto dalle locali sedi prefettizie allo scopo di diluire l'afflusso di studenti sui mezzi di trasporto e nelle scuole. Tale pianificazione allo stato attuale è molto discutibile in quanto tante sono le aree coinvolte non supportate dalla definizione di un idoneo raccordo tra gli orari di inizio e termine delle attività didattiche e gli orari dei servizi di trasporto pubblico locale, urbano ed extraurbano. Situazione questa che sta provocando indiscutibili disagi organizzativi agli allievi che quotidianamente utilizzano i mezzi di trasporto e alle loro famiglie che il più delle volte sono costrette a supplire con l'impiego di propri mezzi a tali mancanze. A ciò si aggiunge che per i ragazzi pendolari le settimane con orari frazionati comportano un rientro a casa a tarda ora con l'impossibilità di gestire lo studio individuale dopo aver affrontato un'intera giornata senza avere avuto nella maggior parte dei casi a disposizione una mensa, un'idonea pausa pranzo e mezzi di trasporto in orari logici. Lo slittamento degli ingressi e uscite, dunque è obiettabile ed è, dunque, palese la necessità di trovare delle immediate risposte flessibili che rispettino le esigenze di scuole, famiglie e alunni".