I sindacalisti Cesare De Fazio (Cgil Fp), Giuseppe Chirumbolo (Cisl Fp), Bruno Ruberto (Uil Fpl), Michele Ugo Caruso (Diccap Sulp) e Mario Mazzei (Rsu) Lamezia Terme hanno inviato una lettera al Commissario prefettizio dott. Priolo per richiamare l'attenzione sulle problematiche relative al personal in servizio presso il Comune.
"Ogni giorno che passa, si assiste ad una inesorabile disorganizzazione dell'Ente, che rende difficile l'accesso ai servizi essenziali da parte dei cittadini.
Questo stato di cose, diventa molto preoccupante e pericoloso, facendo esporre i dipendenti a continui conflitti con l'utenza che legittimamente pretende servizi efficienti.
I sindacati ritengono inaccettabile che le colpe di un cattivo governo politico/gestionale ricadano sui dipendenti e sui cittadini. Da tempo immemore sollecitiamo le Amministrazioni che si susseguono a definire un percorso radicale di riassetto funzionale dei lavoratori, avendo offerto la nostra collaborazione e i nostri contributi per lo più ignorati e disattesi, in particolare nella definizione del fabbisogno di personale e del piano occupazionale dell'Ente.
Apprezziamo l'impegno dell'attuale Commissione Prefettizia che di fatto ha applicato le previsioni normative e contrattuali per la copertura temporanea dei posti di dirigente con il personale interno; sottolineando che il sindacato aveva proposto l'attuale significativa iniziativa già da febbraio del 2020. Di contro, annotiamo un rallentamento delle relazioni sindacali, registrando una dilatazione dei tempi sulla contrattazione decentrata aziendale non più differibile.
Da luglio scorso nonostante l'avvio delle trattative da parte dell'attuale segretario generale, ad oggi non risultano definiti gli atti giuridici/economici che occorrono per definire l'ipotesi di accordo aziendale".
Da qui, la denuncia dei sindacati per "la mancata ripresa delle trattative formalmente avviate dal presidente della Delegazione trattante, evidenziando per l'ennesima volta che il Comune di Lamezia Terme ha radicato una condotta lacunosa, inadempiente e omissiva, che si riverbera principalmente sui cittadini e penalizza i lavoratori dell'Ente, entrambi vittime di una gestione temeraria e superficiale che non tutela adeguatamente gli interessi collettivi.
Evidentemente gli organi di indirizzo e di vertice amministrativo non vogliono capire che le relazioni sindacali, così come stabilite dalla contrattazione collettiva di riferimento, non sono un "optional", ma rappresentano il fulcro di comportamenti corretti tra le parti firmatarie di accordi e che le azioni tese ad impedire, ridurre e ostacolare l'attività sindacale rappresentano una palese violazione del diritto sindacale e pertanto sono censurabili dalla legge".